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Tra mosaici, ceramiche e botteghe: la Romagna del saper fare

C’è una Romagna che si scopre con gli occhi, ma anche e soprattutto con le mani.
È la Romagna delle stampe a ruggine e degli intrecci con le erbe palustri, dei mosaici di Ravenna e della ceramica di Faenza, delle botteghe storiche di Ferrara, del ferro battuto e delle terrecotte.
Un mondo dove il saper fare diventa racconto, e ogni creazione custodisce un legame profondo con la storia e l’identità di questa terra.

In Romagna essere artigiani è molto più che un mestiere: è un modo di vivere e di tramandare, di unire la vita sociale a quella produttiva. Nelle botteghe si respira la memoria di antiche tecniche che ancora oggi trovano nuova linfa grazie a giovani creativi, capaci di reinterpretarle in chiave contemporanea, tra arte e design.

Seguire le “impronte delle mani” degli artigiani significa intraprendere un viaggio esperienziale. Si può entrare nei laboratori, osservare il lavoro da vicino, partecipare a corsi, portarsi a casa un oggetto che racconta una storia.
A Ravenna, il mosaico vive nei monumenti UNESCO ma anche nei parchi, nelle botteghe e persino sui muri, grazie alle incursioni dello street artist Invader.
A Faenza, la ceramica è una lingua universale, raccontata dalle collezioni del Museo Internazionale della Ceramica, dagli eventi come Argillà e dai laboratori del Distretto A.
E poi ci sono le stampe a ruggine di Santarcangelo e Gambettola, gli intrecci di Villanova di Bagnacavallo, le botteghe storiche di Ferrara: frammenti autentici di un patrimonio che si tramanda da generazioni.

Un invito a scoprire la Romagna fatta a mano: viva, accogliente, autentica.
Proprio come chi la abita.

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Ultimo aggiornamento 10/10/2025
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