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Empire

La terra che Giulio Cesare scelse per gettare le basi dell’Impero Romano

“Andiam dove ci chiamano i prodigi degli Dei e l’ingiustizia degli avversari! Il dado è tratto”
Caio Giulio Cesare

Terra di re e imperatori, è nel cuore della Romagna che nasce il nuovo Impero Romano, quando Giulio Cesare, imperatore de facto, attraversò il Rubicone, ponendo una cesura netta tra la storia precedente e quella che sarebbe seguita. Tra reperti e tracce di antiche architetture riecheggiano i fasti di una Ravenna Capitale, della Rimini centro nevralgico di commerci e collegamenti con Roma lungo i quali sono nati mirabili fori e grandi autori della letteratura latina: Sarsina, patria del grande poeta e commediografo Tito Maccio Plauto, e Bagno di Romagna, località in cui ancora oggi le acque sono sinonimo di bellezza e relax.

Con oltre 22 secoli di storia alle spalle, quella che oggi è una meta turistica internazionale, un tempo chiamata Ariminum, rappresentò uno snodo di importanti vie di comunicazione tra il Nord e il Centro Italia. Rimini fu infatti protagonista di due grandi opere decise dal Senato di Roma, le due vie consolari: la via Flaminia e la via Emilia. La prima collega Roma a Rimini e termina all’Arco di Augusto. La via Emilia parte dal ponte di Tiberio e si estende per 100 km fino a Piacenza, attraverso le più grandi meraviglie della regione.

Con l’arrivo dei re, destituito l’ultimo imperatore Romolo Augustolo, Teodorico il Grande nomina capitale dell’Impero Ravenna. La memoria di quegli anni di vivacità politica, sociale ed economica è conservata nei monumenti della città, che oggi sono patrimonio mondiale dell’umanità. Mosaici, dipinti e palazzi maestosi raccontano di una città viva, nelle cui strade si incontravano Papi e Imperatori, Re e Regine, una città dal sapore orientale che ancora oggi stupisce per la sua raffinata bellezza.

 


“Il dado è tratto”, sulle orme di Giulio Cesare

Politico lungimirante e abile stratega militare, la personalità così fiera e coraggiosa di Giulio Cesare si sposa perfettamente con l’indole romagnola, tenace e piena di vitalità. Tutto ebbe inizio sul Rubicone, il fiume che il condottiero ebbe l’ardire di attraversare entrando nelle terre di Roma dalla Gallia Cisalpina: quel 10 gennaio del 49 a.C. al grido di “Alea iacta est” Giulio Cesare fece la storia, rendendone la Romagna il cuore pulsante.

Il passaggio del Rubicone è da sempre avvolto in un alone di fascino e mistero: il luogo è stato spesso oggetto di ricerche e persino su quale corso d’acqua fosse stato attraversato da Cesare ci sono state dispute. Oggi l’ipotesi più accreditata è che la zona fosse quella dell’attuale Calisese, frazione di Cesena, sulle cui stradine di campagna spicca il busto di Giulio Cesare, a ricordare nei secoli il suo grido di battaglia. E se non bastasse, poco lontano si scorge un cartello posto su un ponte, saltato nell’ottobre del 1944 per mano dei tedeschi, che recita “fiume storico Rubicone (Urgòn)”.

Perdersi tra le vie, le memorie e i grandi monumenti: non c’è cosa più bella che attraversare la storia di Rimini volgendo lo sguardo verso l’Arco che Augusto fece costruire nel 27 a.C., a testimonianza di una città aperta e tesa verso gli altri popoli, gustando un ottimo Sangiovese, mentre dal Ponte di Tiberio, edificato nei 14 d.C. per volere di Augusto, ci si abbandona alla vista del mare. Ariminum ha restituito una piccola Pompei con la Domus del Chirurgo, visitabile in Piazza Ferrari, caratterizzata da pareti ricche di mosaici e dal più completo corredo chirurgico del mondo romano. Nel foro di Piazza Tre Martiri si ode il battito di una città viva e potente, lungo la via Emilia ci si dirige verso la moderna Mediolanum e sulla via Flaminia si sente già il calore della città eterna.

 

Mare nostrum, il potere dell’Impero

Non fu solo potenza quella dell’impero romano, ma anche vastità, tanto che fu coniato il termine “Mare nostrum” per indicare quanto si estendesse il suo dominio. La Penisola Italica, Balcanica e Anatolica, le coste della Spagna e del Nord Africa: i confini dell’antica Roma sembravano davvero non avere fine. Pronta a sfidare il mare per difenderli da attacchi esterni, un’imponente flotta navale guidata da Ottaviano Augusto, che scelse Ravenna e il Porto di Classe per il controllo dell’intero Mediterraneo Orientale.

Quello di diventare marinai per la Classis Ravennatis, la flotta imperiale di Ottaviano Augusto che trovò dimora nel Porto di Classe, fu il sogno di molti giovani. Coraggiosi e infaticabili, dal porto si abbandonavano alla vista del mare che sembrava unirsi alla terra in una danza fatta di onde e dune. Marinai provenienti da tutto il mondo, sementa e vino, ville e dimore signorili, latino, greco e persiano: tutto fluiva in un’unica eco del mare per offrire uno spettacolo di vita ed esuberante quotidianità.

Quel giorno l’Adriatico sorprese tutti i marinai con onde altissime e violente che si infrangevano impietose contro le imbarcazioni. A nulla servirono preghiere e lacrime, il mare si fece grosso squarciando le navi. Su una di esse, la liburna “Aurata”, perché dicevano rilucesse nel mare, era imbarcato il giovane Capito, che per giorni vagò nelle acque gelide trasportato dalla corrente fino a morire in quel Mare nostrum che divenne la sua tomba. “A Capito, optio della liburna Aurata” recita la lapide a lui dedicata, posta nel Museo Classis di Ravenna.

 

Roma, Romagna, resti di bellezza

In Romagna tutto parla dell’antica Roma, i monumenti che ne raccontano la grandezza, gli edifici a testimonianza della sua potenza, le mura, tesori senza tempo del suo spirito creativo. Qui, dove il mare incontra la terra, respiriamo l’aria di quella grandezza sin da piccoli, quando ci raccontano che la nostra fu una terra di rivoluzioni, coraggio e unione tra i popoli.

Ravenna offre la bellezza senza tempo della Domus dei Tappeti di Pietra, uno dei più importanti siti archeologici italiani scoperti negli ultimi decenni. La domus si trova all’interno della settecentesca Chiesa di Sant’Eufemia, in un vasto ambiente sotterraneo situato a circa 3 metri sotto il livello stradale: si contano 14 aree pavimentate con mosaici policromi e marmi appartenenti ad un edificio privato bizantino del V-VI secolo. Tutta da ammirare la bellezza dei mosaici decorati con elementi geometrici, floreali e figurativi, ritenuti unici, come nel caso della “Danza dei Geni delle Quattro Stagioni”, una rarissima rappresentazione che mostra i Geni danzare in cerchio, oppure la figura del “Buon Pastore”, ritratto in maniera originale e diversa dall’usuale rappresentazione cristiana.

Luogo di socializzazione e relax prima ancora che di benessere e riposo, le terme romane erano delle città nelle città: uomini e donne, ricchi e poveri, che in orari e luoghi separati si abbandonavano ad un bagno rilassante a piedi nudi. Ed è un piacere oggi immergersi in quelle acque, nelle terme di Castrocaro, Fratta o Bagno di Romagna, accarezzati dal tepore di 2000 anni di storia.

 

L’abbraccio caldo e avvolgente lungo 2000 anni

A Ravenna è davvero impossibile non camminare con il naso all’insù, lasciandosi incantare dal Cielo Stellato voluto da Galla Placidia, dai mosaici e marmi della Domus dei Tappeti di Pietra, dall’abside dorato di Sant’Apollinare e dalla maestosità del Mausoleo di Teodorico. È un’anima bizantina quella che aleggia tra i vicoli di questa città, dove, a porger bene l’orecchio, è possibile ancora ascoltare la voce di Giustiniano in tutta la sua potenza.

La Romagna è una terra ricca di capolavori naturali e artistici. Prima capitale del regno d’Italia per volere di Giustiniano, che la rese una città fiorente al pari di Costantinopoli, Ravenna custodisce i tesori dell’arte bizantina. Quest’ultima segnò una svolta epocale nel modo di rappresentare la realtà in ambito artistico, distaccandosi nettamente dall’interpretazione data dalla Roma classica. Andare oltre la natura, rompendo ogni schema, avvolti nel più puro brillare dell’oro, tutto a Ravenna parla di esperienze che non appartengono al mondo umano.

Si dice che la bellezza non muoia mai e che, anzi, contagi chi la osserva, donando a tratti una sensazione di smarrimento. Questo è ciò che si prova ammirando il Mausoleo di Galla Placidia, i Battisteri degli Ariani e degli Ortodossi, la Basilica di San Vitale, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e in Classe e il Mausoleo di Teodorico. Patrimonio dell’UNESCO e orgoglio romagnolo, Ravenna e i suoi dintorni si nutrono da sempre di arte e meraviglia.

 

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Ultimo aggiornamento 12/08/2021
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