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L'artigianato in tavola

Quando il mangiare è davvero fatto a mano

Una unica grande cucina che va da Comacchio a Cattolica e arriva fino all’Appennino: tutta la Romagna è un ristorante in grado di soddisfare tutti i palati e capace di trasformare il cibo in un evento con pranzi e cene nei luoghi della storia e della cultura. In Romagna i prodotti più buoni della terra e del mare sono delizie da gustare in tavola, preparate secondo la tradizione o riviste da chef di talento, ma anche esperienze da vivere per scoprire le radici e le tradizioni dei territori: dal formaggio di fossa, con l’apertura della grotta per la stagionatura, al pesce azzurro e le rievocazioni della pesca alla tratta, dai tour nelle cantine ai corsi di piada con le azdore.

E quando si parla di fatto a mano non intendiamo solo le tagliatelle tirate al mattarello: in una vera tavola romagnola, di fianco al Sangiovese, ci sono ogni volta le creazioni artigianali che da sempre rendono più bello aggiungere un posto per un commensale. Perché in Romagna la gastronomia è davvero l’abbinamento perfetto dell’artigianato: il vino viene servito nelle brocche di ceramica tipiche del riminese e la piadina si cuoce rigorosamente sulle teglie di terracotta di Montetiffi. Ogni piatto qui è buono e racconta la tradizione del territorio, tra cibo, arte e storia.

  • Durata
    48 ore
  • Interessi
    Culture
  • Target
    Tutti
  • 1°tappa - Comacchio Comacchio

    Un viaggio alla ricerca dell’artigianato gastronomico in Romagna può iniziare a Comacchio, un borgo affacciato sul mare che custodisce la tradizione della pesca e dell’allevamento dell’anguilla. Qui, la Manifattura dei Marinati è un punto d’incontro tra storia, antropologia e cucina, un po’ museo un po’ fabbrica: durante tutto l’anno è possibile assistere alla marinatura dei pesci e nei mesi di novembre e dicembre si accendono gli scenografici camini per arrostire e marinare l’anguilla secondo l’antica tecnica comacchiese, mentre allo shop del Museo è possibile acquistare l'anguilla tradizionale delle Valli, venduta in iconiche confezioni vintage.

    Si prosegue scendendo lungo l’Adriatica fino a Cesenatico, dove il Museo della Marineria racconta la storia dei pescatori e delle loro imbarcazioni. E se la lavorazione del legno per la costruzione delle barche è parte integrante di una tradizione artigianale romagnola che ancora oggi vive in alcuni cantieri nautici dove si lavorano esclusivamente materiali naturali, nel piano superiore si scoprono anche gli antichi strumenti utilizzati per la pesca, come le reti intrecciate a mano e le ceste in giunco, e le tecniche artigiane con cui le donne li realizzavano. Il Museo continua anche all’aperto, nel Porto canale, dove è possibile ammirare le antiche navi e soprattutto le famose vele al terzo, rigorosamente cucite e dipinte a mano dalle mogli dei pescatori, da pochi anni dichiarate un Patrimonio immateriale dalla Sopraintendenza per i beni culturali.

  • 2° tappa - Forlimpopoli Forlimpopoli

    Lasciato il mare, si entra nel cuore della Romagna e si arriva a Forlimpopoli, città natale di Pellegrino Artusi, l’uomo che ha inventato la gastronomia italiana. Casa Artusi, museo e centro di cultura gastronomica, non è solo un omaggio alle ricette tradizionali, ma anche un viaggio tra gli strumenti della cucina domestica. Qui, tra antichi mattarelli, spianatoie in legno e stampi per la pasta, si riscopre il valore dell’artigianato, spesso e volentieri domestico, applicato alla preparazione del cibo. Ogni utensile racconta un pezzo di storia: dai taglieri di faggio utilizzati per la sfoglia, ai diversi coltelli per il taglio della pasta fresca, fino alle forme per cappelletti e passatelli

    Accanto alla cucina, l’arte della stampa a ruggine su tela gioca un ruolo fondamentale nell’allestimento della tavola: le tovaglie stampate con matrici in legno vengono ancora oggi realizzate a mano e impreziosiscono le apparecchiature delle famiglie romagnole. In Romagna, e Casa Artusi lo dimostra, ogni elemento della tavola è il risultato di un sapere artigiano che affonda le radici nel passato e che ancora oggi viene custodito e tramandato con cura.

  • 3° tappa - Faenza Faenza

    Il nostro percorso prosegue a Faenza, città della ceramica: siamo in Romagna, può la tradizione dell’artigianato non incontrare la tavola? Da secoli, le botteghe faentine realizzano piatti, brocche e scodelle che arricchiscono pranzi e cene dei romagnoli con decori raffinati e smalti dai colori vivaci. La ceramica faentina, famosa in tutta Europa, non è solo decorativa ma anche funzionale: brocche e boccali sono utilizzati in tante osterie del centro e della collina per servire il vino, mentre i Gotti, le tipiche tazze in ceramica, sono protagonisti assoluti della "Nott de Bisò", la festa natalizia in cui il vin brulé viene bevuto da questi manufatti decorati a mano: ogni anno ogni rione ne produci di nuovi modelli. 

    Da Faenza ci si sposta poi a Montetiffi, borgo dell’Appennino cesenate: qui potrete trovare gli ultimi artigiani che ancora producono la tradizionale teglia in terracotta per la cottura della piadina. Questa particolare lavorazione, tramandata nei secoli, consente una cottura uniforme, esaltando il sapore del pane dei romagnoli. Ogni teglia è realizzata con argilla locale, per la precisione un mix di tipologie locali, e viene poi cotta in forni a legna, con una essiccatura che può durare anche un mese, mantenendo intatti i processi di un tempo: negli anni sono cambiate solo le dimensioni, per adattarle all’uso anche sui moderni fornelli a gas, più piccoli del fuocone tradizionale che utilizzavano le azdore.

Ultimo aggiornamento 16/05/2025

Per maggiori informazioni

Redazione DT Romagna

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+ 39 337 1180314 promozione@comune.forlimpopoli.fc.it Apertura: Annuale
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